ultime lettere di Jacopo Ortis
La vicenda trae origine dal suicidio di Girolamo Ortis, uno studente universitario nato a Vito d’Asio (Pordenone) il 13 maggio 1773 e morto il 29 marzo 1796. Foscolo mutò il nome di Girolamo in Jacopo, in onore di Jean-Jacques Rousseau. Nel paese nativo esiste tuttora la casa del giovane, ristrutturata dagli eredi a seguito del terremoto del Friuli del 6 maggio 1976. Nel 1796 Foscolo redasse un Piano di Studj (insieme di opere lette o da leggersi, composte o da comporsi), in cui, tra le Prose originali, indicava un Laura, lettere, e aggiungeva: « Questo libro non è interamente compiuto, ma l’autore è costretto a dargli l’ultima mano quando anche ei nol volesse ». Una parte della critica ha ravvisato in quest’opera il nucleo originario del futuro romanzo, e tradizionalmente identificato in Isabella Teotochi Albrizzi la “Laura” del titolo. Nel settembre 1798, quando si trovava a Bologna, Foscolo iniziò la pubblicazione del libro, affidandolo all’editore Marsigli, ma il 21 aprile 1799, a causa della guerra contro gli Austro-russi, lasciò la città per arruolarsi nella Guardia Nazionale mobile di Bologna. La pubblicazione si interruppe così alla quarantacinquesima lettera (queste prime epistole vanno dal 3 settembre 1797 al maggio 1798), ma l’editore volle che l’opera venisse completata e la affidò al bolognese Angelo Sassoli facendola poi pubblicare nel 1799 e ad insaputa dell’autore, prima con il titolo di Ultime lettere di Jacopo Ortis, poi con quello di Vera storia di due amanti infelici ossia Ultime lettere di Jacopo Ortis. (Summary by Wikipedia) […]